Milano (2023)

ITALIAN TASTE SUMMIT - 7 edizione - 24/26 Febbraio 2023


La location: Grand Hotel Villa Torretta Curio Collectoin by Hilton - Sesto San Giovanni, Milano

È giunta a conclusione la settima edizione di Italian Taste Summit, il primo evento in Italia nel settore Wine&Beverage che propone un modello per l’internazionalizzazione personalizzata di ogni produttore e l’unico format 100% improntato all’export. Il sipario si chiude su un’edizione che anche quest’anno è riuscita a richiamare a sé numerosi buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo, che durante tre giorni hanno incontrato le 60 aziende vitivinicole protagoniste e partecipato agli oltre 10 eventi in programma. Le masterclass sono state occasioni uniche per esplorare territori con una vocazione unica come la Valle di Nahe, con la verticale di Riesling della cantina tedesca Schlink Haus 1886 e la versante Nord dell’Etna a firma della Firriato Winery; per mettere a confronto diversi terroir, come la degustazione di quattro Pinot Nero prodotti in Borgogna, Romania, Libano e Italia o per ammirare la forza e la complessità dei Supertuscan con la degustazione verticale guidata da Tenuta Trinoro. I workshop, invece, sono stati interessanti momenti di confronto tra la critica nazionale e internazionale e di formazione per le cantine partecipanti, grazie a un ricco palinsesto con importanti relatori: “Consumer Neuroscience, Neuroselling e Neuromarketing” è stato il tema dell’intervento di Vincenzo Russo, coordinatore del Centro di Ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab dell’Università IULM; Davide Gaeta e Luca Castagnetti, entrambi professori dell’Università degli Studi di Verona, hanno trattato le “Strategie per lo Sviluppo delle Imprese Vitivinicole”; Saverio Biscaldi, avvocato e esperto in Diritto Agrario Vitivinicolo e Agroalimentare, ha dedicato il suo intervento all’enoturismo e all’applicazione delle disposizioni legislative attuali in questa materia e Guido Di Fraia, founder & Ceo del Laboratorio Intelligenza Artificiale “IULM AI LAB”, ha parlato dell’Eno-innovazione e Tecnologie emergenti per il settore Viti-Vinicolo.


La guida di Joanna Mirò per un’internazionalizzazione efficace e tailor made

Durante la tre giorni sono emerse nuovi visioni e linee direttive per chi opera nel wine business: Joanna Mirò, padrona della kermesse, regala in una sintesi estrema una “guida” sull’inserimento in tutti i mercati, e ancor più in quelli esteri, dove la competizione è molto variegata e imponente. Sono delle linee guida da fare proprie ogni volta che un’azienda vitivinicola decide di espandersi fuori dalla propria cerchia verso mercati più grandi, che sia quello nazionale o a maggior ragione quando si parli di competizione internazionale.


  • Per una netta percezione e conoscenza della propria identità differenziante occorre analizzare: in cosa mi differenzio da altri competitor, cosa compone la mia unicità davanti ai consumatori? 

  • Per la comprensione del proprio target cliente, la scelta strategica dei mercati opportuni e la selezione dei buyer adeguati in ogni nazione bisogna porsi le seguenti domande: chi compra o comprerebbe il mio vino? Come acquista questo cliente tipo? A quale prezzo, stile del vino e con quale packaging in senso ampio del termine – dall’etichetta alla hospitality passando per l’experience design?
  • Per essere in linea con i desideri del target cliente, quali strategie di promozione e di vendita sono indispensabili per entrare in contatto e aprire una trattativa adeguata con esso? In una visione b2b, rivolta ai buyer e anche orientata al b2c, clienti del buyer, risulta dunque necessario capire: “sono più adatte le fiere di settore, le azioni mirate o i contatti diretti? In quali contesti e di che tipo? Quali strategie di vendita sono le più efficaci?
  • Per la trattativa commerciale e l’inserimento dei propri vini nei diversi mercati: è indispensabile partire da partnership già create, lavorando nella costruzione di un legame affettivo e di coinvolgimento emozionale durante l’intero processo di crescita del nostro brand, al fine di elevare la sua reputazione e dei nostri vini e servizi come l’enoturismo.

 

“Si è appena conclusa un’edizione eccezionale di Italian Taste Summit: ottime dinamiche, molto business, la passione e la soddisfazione di tutti era palpabile. Più che mai è confermata l’efficacia del nostro format, sempre connesso con le esigenze dei consumatori e dei player ed atto a comprendere le tendenze dei mercati internazionali del vino: così prevediamo le direzioni possibili della costante evoluzione e di anticipare i tempi creando un format ad hoc, pragmatico e funzionale. Sono grata a tutti i partner presenti e onorata della fiducia dei player protagonisti di questa 3 giorni.

Un ringraziamento speciale a tutti i relatori che con i vari workshop hanno collaborato a dare un nuovo sguardo sul vino italiano, a Enomundus per la selezione di vini esteri e alle cantine che hanno guidato delle masterclass brillanti con la presenza della stampa del vino italiana”

Joanna Mirò-


Così è Italian Taste Summit

Dal 2019 a Italian Taste Summit, “wine is business”, un business che fa crescere l’intera filiera nazionale. Il format esclusivo e unico, ideato e messo in scena dall’imprenditrice Joanna Mirò, è la tre giorni dei record che da 7 anni connette una selezione di aziende vitivinicole italiane con decine di buyers e operatori del settore provenienti da tutto il mondo, decisi a scommettere ed investire in Italia. Italian Taste Summit negli anni ha generato oltre circa 4 mln di fatturato, oltre 160 trattative in sede e 500 trattative in export dopo ciascuna edizione, posizionandosi come il terzo evento di internalizzazione in Italia per importanza nel settore Wine&Beverage e unico format improntato all’export con ingresso riservato ai soli operatori del settore. Cultura, tasting, formazione, affari, partnership, conoscenza reciproca, scambi, leisure & entertainment: questi sono gli imput che guidano Italian Taste Summit fin dalla sua nascita e ne fanno il successo, concreto, solido e in crescita costante, anno dopo anno.

 

I Player

Grandi nomi del mondo del vino come Firriato, Badia a Coltibuono, Tenuta Trinoro, Casale del Giglio e Cantina di Negrar hanno preso parte alla kermesse e anche piccole e medie cantine familiari di alto valore come Tenuta di Tavignano, La Collina dei Ciliegi, Ronco del Gelso, Pietro Cassina, Antico Palmento e Stefania Pepe. Le cantine partecipanti si sono confrontate con i più importanti operatori provenienti da USA, Canada, Russia, Giappone, Hong Kong, Emirati Arabi, Messico, Brasile, Germania, Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Francia, Polonia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia, Estonia, Kazakistan e Romania.

 

 

La grande donna del Business del vino italiano: Joanna Mirò

Italian Taste Summit è il punto di riferimento per l’internazionalizzazione tailored made del vino italiano ed è nato nel 2019 da un’idea di Joanna Mirò. Economista, marketer, broker e titolare dell’omonimo brand e AD del gruppo Wine Global Aspect, da oltre 15 anni Joanna è dedita al mondo del vino e all’approfondimento costante della conoscenza specifica del mondo enogastronomico italiano. La passione e la curiosità dedicata alla scoperta di piccole realtà vitivinicole, di vitigni autoctoni e di tecnologie di produzione rare e antiche hanno fatto di Joanna l’Ambassador dei vini Made in Italy nel mondo, distinguendosi per la profonda conoscenza dei processi gestionali delle realtà vitivinicole e la competenza nel posizionamento del brand nei mercati esteri, collaborando con i brand italiani più importanti e prestigiosi.

 

 

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